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giovedì 24 febbraio 2011

Il silenzio assassino del governo del fare... pasticci

Video choc dalla Libia: i disertori fucilati dal governo

Il caro amico di Berlusconi bombarda la sua gente in nome dell'Islam.......VERGOGNA

Sabah Naimi

Una Riflessione di Claudio del 21 Novembre 2009... Diremmo "attuale"!!!

Sezione: Italians
(21 novembre, 2009) Corriere Online


Gheddafi a Roma: domande e risposte


Caro Beppe,
1) perché un colonnello e capo di Stato di un Paese nord-africano in visita gioni fa a Roma ha selezionato ragazze di bella presenza taglia 42 (due sono state rimandate indietro)?
2) perché pagare una claque - fra l'altro poco: 70 euro a testa - per una pseudolezione sull'islam in cui pare si sia detto che sulla croce non c'era Gesù Cristo, ma un sosia-controfigura (uno stuntman, diremmo oggi)?
3) perché una vicenda così strampalata e volgare non ha sollevato le ire di una ex onorevole che di solito staziona nelle trasmissioni televisive della domenica pomeriggio lanciando anatemi contro l'islam a difesa della parità dei sessi?
4) c'entra qualcosa che questo colonnello sia un amico stretto del nostro presidente del Consiglio, che è anche il datore di lavoro di tante, tante persone?
Metto su una cioccolata calda, voi pensateci su.

Claudio Rolando, claudio.rolando@tin.it

mercoledì 23 febbraio 2011

il Colpevole Massacro

La nostra è una voce limitata, ma di fronte ad una tragedia di questo genere, non possiamo rimanere zitti ed insensibili. Quello che succede in Libia in questi giorni non ha commenti se l'orrore e il disperato bisogno che si fermi questo massacro. Tutti i nostri problemi diventano piccoli ed insignificanti, ma ci chiediamo fino a quando per interessi e convenienze dobbiamo tollerare tirannie e genocidi.

domenica 13 febbraio 2011

13 Febbraio 2011 "Se Non Ora Quando?"

in Alessandria piazzetta della lega ore 16.30

Tratto da l'Unità del 14 febbraio 2011 - Rubrica Filo Rosso di Concita De Gregorio -

Un tempo nuovo
«Le donne per strada danno alla luce un tempo nuovo. Voglio essere anche io con voi, credo di doverlo a Josè. Voglio firmare come Pilar Del Rio, come presidente della Fondazione Saramago».
La lettera di Pilar Saramago arriva da Lanzarote che è già notte. Arriva insieme alla telefonata di Oscar Luigi Scalfaro che è con sua figlia Marianna e dice «grazie, le donne oggi in Italia si sono fatte onore. Vi ammiriamo tanto, vi mandiamo un saluto affettuoso». Arriva mentre i telefoni in redazione non smettono di squillare e migliaia di foto e di messaggi giungono sul sito, mentre da Berlino e da New York le radio chiedono un commento, mentre i bambini che hanno disegnato in piazza del Popolo con Lorenzo e Susanna Terranera, oggi, tutto il giorno, già sono a dormire. La piazza disegnata dai bambini resterà una delle immagini più belle: centinaia di metri di cartone che ora sono lì appoggiati alle pareti della piazza, un murale con mille occhi e mille sorrisi. C'erano due suore tedesche che volevano assolutamente la borsa con Piccoletta di Beatrice Alemagna per portarla alle sorelle. C'erano i violoncellisti che provavano il Dies Irae perché il giorno del giudizio arriverà, e sarà in vita. C'erano ragazzine che chiedevano autografi alla cantante famosa e lei che rispondeva "brave che siete venute".
Uomini, moltissimi, padri coi bambini, giornalisti di tutto il mondo che intervistavano anziane scese da casa in ciabatte, «perché le manifestazioni sono una cosa faticosa e non sono più abituata».
C'era così tanta gente, a Roma, che nella piazza non si poteva entrare più già dalle tre del pomeriggio e allora i cortei spontanei sono andati altrove, verso Montecitorio e verso palazzo Chigi, coi palloncini e con gli adesivi che dicevano "L'amore è gratis", "Sono nipote di mio zio".
Dalle città d'Italia e del mondo, mentre Maria Stella Gelmini diceva cose tipo «una piazza radical chic», arrivavano centinaia e centinaia di messaggi e quando tutti insieme abbiamo fatto silenzio per un minuto e mezzo, che è lunghissimo, e dopo alla domanda se non ora quando abbiamo risposto "Adesso" c'è stato qualcuno che ha riso e qualcun altro che ha pianto, molti si sono abbracciati, sconosciuti grati ad altri sconosciuti, e abbiamo saputo con certezza che sì, il vento si sta alzando, che non basterà mai più dire sono quattro femministe, sono post sessantottini, sono moralisti, che le bugie e la propaganda non possono vincere la vita vera, che non importa se il Tg1 proprio stasera ha deciso di spiegare agli italiani come vive un egiziano tipo pur di mandare in onda il servizio sull'Italia che respira in coda al tg. Non importa, davvero. Non potranno far nulla perché la forza delle cose è qui, così evidente così potente: è quella - come dice Pilar Saramago - della gente che esce per strada e celebra il trionfo dei cittadini, delle donne che danno alla luce un tempo nuovo.
Adesso fanno silenzio, i dipendenti del Padrone chiamati in forze a suonare la grancassa. Fanno silenzio perché altro non possono fare.
Dal palco, dai palchi in tutta Italia si sono sentite le voci di uomini e donne, suore e ragazze, si è sentita Susanna Camusso dire «Si può cambiare perché il futuro è nostro e dovranno capirlo», sì dovranno capirlo. Veniva alla fine di una lunga serie di "vorrei", il suo "si può cambiare": tutti i nostri vorrei, sguardi limpidi una sola morale la giustizia per tutti la forza di dire no. Non sarà più la stessa, l'Italia, da oggi. Perché le donne, che in ogni luogo e in ogni epoca hanno dettato il tempo delle rivoluzioni, sono state capaci ancora una volta di rispondere all'appello sebbene esauste, deluse da questa politica, sfiduciate e mortificate. Ancora una volta hanno preso il soprabito per uscire, per camminare in piazze sgombre di insegne, di esibire i loro volti autentici, così diversi da quelli che vediamo in tv e di essere le protagoniste. Hanno preso la parola, chi ha spesso tribuna ha fatto un passo indietro per lasciarla a chi non può parlare mai. Ma da oggi, davvero, sarà un po' più difficile per tutti raccontare la favola che gli stipendiati del sovrano si affannano a diffondere con tutti i mezzi - e sono molti - che hanno. Da oggi sappiamo con certezza che l'altra Italia si è rimessa in moto e non starà in silenzio. Ci hanno chiesto in tanti, ci hanno chiesto tutti: e adesso?
E adesso bisognerà che tutta questa forza trovi casa, che si senta e sia rappresentata da chi può farlo, nei luoghi che servono. Un giornale, un movimento, un gruppo di persone, un luogo in internet, un passa parola di casa in casa, un progetto di rinascita che sia capace di diventare progetto politico, perché la politica è qui, è nelle cose: la politica è dove i cittadini chiedono rispetto per il loro futuro. Le donne italiane sono state capaci di fare quello che da anni, da molti anni non avevamo visto accadere. È vero, dunque: hanno battuto un colpo. Adesso. Che sia la prima battuta di una nuova musica. Noi ci saremo, c'eravamo e resteremo. Grazie a tutte e tutti voi, che ci indicate il futuro.
Concita de Gregorio

Banchetti "Berlusconi Dimettiti" e Tesseramento 2011


Proseguono, dopo l'ottima risposta degli ultimi giorni come sabato in piazzetta della lega, i gazebo per la Raccolta Firme "Berlusconi Dimettiti"
Piazza Ceriana - Lunedi 14 Febbraio -
Via Dante - Sabato 19 Febbraio - ( Coordinamento Cittadino )
Inoltre la nostra sede in corso Acqui 154 è sempre aperta il giovedì sera e la domenica mattina

Viabilità a Cantalupo


CANTALUPO: PROBLEMI RISOLTI? MOLTE PERPLESSITA’



Leggo con piacere gli articoli apparsi sul Piccolo nella rubrica “io la penso così” del 21,24 e 26 Gennaio scorsi riferiti alla situazione dell’incrocio pericoloso in via della Pace e Str.Acqui a Cantalupo. Sono da circa tre anni che aspettiamo risposte per questo problema e finalmente, grazie agli organi di stampa, abbiamo un pò d'attenzione.
Capisco moltissimo i residenti quando, insistono per avere un semaforo in quell’ incrocio, perché anch’io, che mi reco spesso al cimitero del sobborgo alessandrino pur abitando in Alessandria, ho ritenuto doveroso, dopo essere stato sollecitato da molte persone, presentare un Ordine del Giorno che richiedeva l’installazione di un semaforo in quel punto. Ordine del giorno presentato il mese di gennaio 2008 e approvato all’unanimità nel Consiglio di Circoscrizione del 21 Aprile 2008. La mia richiesta era basata su un attento esame della situazione in loco e mi pareva l’unica soluzione. Già negli anni ’80 con il Presidente Bassani della Circoscrizione Cabanette e con il Presidente Piacenza della Circoscrizione Cantalupo avevamo elaborato l'ipotesi di creare una via di fuga sulla destra facendo svoltare poi i veicoli in via Gramsci, ma il percorso c'era subito parso tortuoso e improbabile e la proposta fu subito accantonata.. Il fatto è che ora stiamo parlando di una Circoscrizione con circa 28.000 abitanti e allora era di circa un terzo ed ora con la costruzione di molte case anche Cantalupo ha visto raddoppiati i suoi abitanti che in poco tempo sono saliti a 625 al 31/12/03 ed a 896 al 30/11/08. Inoltre la zona industriale posta sul territorio del Comune di Castellazzo ha portato notevoli svantaggi ai residenti con passaggio anche di mezzi pesanti e, sono d’accordo che la tangenziale abbia portato via traffico dalla provinciale, ma la viabilità del Cristo è rimasta la stessa di 50 anni fa e l’inquinamento atmosferico causato dai veicoli, in coda al semaforo, sarebbe infinitesimale rispetto a quello costante di Via Casalcermelli, Corso Acqui e Corso Carlo Marx sarebbe interessante, inoltre, verificare il numero dei veicoli circolanti prima della messa in funzione della tangenziale e il numero di quelli in circolazione ad oggi e rendersi conto che la tangenziale ha solo impedito il collasso viabile del Cristo. La risposta della Direzione Viabilità del Comune di Alessandria è senz’altro corretta come termini legali, ma dubito che una qualsiasi misura di tracciatura dei deterrenti come strisce ottiche di rallentamento o tabelle luminose, peraltro già richieste nell’Ordine del Giorno sopraccitato, possano in qualche modo garantire la sicurezza dei cittadini in quanto sarà difficile far rispettare le norme del Codice della strada senza la presenza vigile della Polizia Municipale.
La colpa non si può certo dare alla Sezione di Via Parri, che con un organico così limitato sta già operando egregiamente sul territorio, ma nonostante tutte le sollecitazioni del Consiglio di Circoscrizione di aumentare l’organico nulla è ancora stato fatto al proposito. Immaginiamo una cittadina come Tortona, con un organico così limitato e si ha chiara la difficoltà della Sezione della Circoscrizione Al-Sud a fornire un servizio di controllo efficace su un’area così vasta.
Per quanto riguarda gli investimenti di denaro pubblico non è certamente competenza della
Direzione viabilità in quanto i cittadini quando sono chiamati al voto eleggono i loro rappresentanti deputandoli a gestire le tasse che loro puntualmente versano all’erario ed quindi doveroso che vedano un ritorno delle loro tasse sottoforma di servizi cosa che fino ad ora l’impegno politico su Cantalupo e sui sobborghi della Circoscrizione in generale è stata ben poca cosa nonostante le promesse fatte in campagna elettorale Sono altre le spese da tagliare, ma come sempre si parte sempre dal basso.
Sono molto curioso ed aspetto di veder realizzate le misure di sicurezza previste “dalla scienza che studia i fenomeni relativi alla viabilità e al traffico” con la speranza di vedere smentite le mie previsioni.
Io non installo semafori ne conosco parenti o amici che lo fanno perciò non ho interessi particolari per l’installazione di un semaforo, l’unica cosa che mi interessa è la difesa dell’incolumità delle persone e se questa verrà tutelata mi riterrò pienamente soddisfatto da ogni misura che sarà adottata.
In fin dei conti i cittadini evidenziano uno stato di fatto reale e verificabile e vogliono più sicurezza per loro e per i loro figli.


Circoscrizione Al-Sud
Gr: Consigliare PD- Il Capo Gruppo Mauro Vercellese