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giovedì 28 luglio 2011

Mobilità sostenibile. Convegno 29 Luglio


Mobilità più sicura e sostenibile
ecologia urbana e partecipazione locale : idee per Alessandria"

Venerdì 29 Luglio 2011 alle ore 21 presso la Soms Cristo di c.so Acqui, 158 si terrà un incontro sul tema della mobilità sostenibile che vedrà la presenza di esperti quali Dario Manuetti e l'arch. Danilo Odetto, che sul tema hanno lavorato in diverse città europee e in particolare a Torino, collaborando tra le altre cose alla progettazione e realizzazione della zona 30 di Mirafiori; sono esponenti dell'associazione “La Città Possibile” che promuove dal 1988 il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani e la partecipazione civica alla costruzione dei progetti.
L'iniziativa nasce dall'idea di gettare le basi per un modo di intendere lo spostamento delle persone e delle cose in maniera più “urbana” e civile di quanto non sia adesso.
L'obiettivo è confrontarsi con i cittadini su come vanno intesi i trasporti e la mobilità, evitando di trovarsi di fronte, come spesso è accaduto e tuttora accade, a realizzazioni troppe volte calate dall'alto.
Alla serata parteciperanno associazioni ambientaliste come Pro Natura, Gli Amici Delle Bici, Lega Ambiente, i consiglieri comunali e gli esponenti del Partito Democratico Alessandrino, degli altri partiti di centrosinistra insieme a Daniele Coloris , Giorgio Abonante e Marco Marzi che hanno curato l'iniziativa.

domenica 24 luglio 2011

Il Declino Ferroviario


Il disinteresse e il continuo perdere pezzi e qualità delle ferrovie alessandrine è ormai una cronaca progressiva e quotidiana, le speranze di un qualche rilancio nel traffico merci sono ridottissime e negli ultimi due anni si è verificato anche una riduzione dell offerta per il traffico viaggiatori, specie nelle tratte a lunga percorrenza, solo parzialmente compensate dalle nuove aziende che si sono affacciate sul territorio.
Parlare di ferrovie in Alessandria non è come parlarne a ( con tutto il rispetto ) Vercelli o Cuneo, realtà magari significative ma che non hanno avuto la storia, le possibilità di collegamento e non da ultimo l impressionante forza lavoro di questa zona ; tutti in città hanno parenti, amici o conoscenti che fanno ( sarebbe meglio dire facevano ) i ferrovieri , alcuni quartieri come il Cristo erano addirittura indicati come zone con forte insediamento di lavoratori del settore.
Questa forza lavoro ha perso consistenza nel corso degli anni, magari senza drammi sociali per via di una sindacalizzazione ancora forte ma, cosa molto grave e sottovalutata, affossando le prospettive di occupazione delle nuove generazioni ; anche dove c'era stata in passato qualche forma di rilancio ( Railion/DB Shencker soprattutto ) l ' abbandono delle attività di manovra nello scalo ne hanno precluso qualsiasi sviluppo e portato al trasferimento delle attività ( e dei lavoratori ).
Alessandria Smistamento, da grande scalo a problema urbano ; le recenti e sempre più drastiche riorganizzazioni in RFi (tagli...) della primavera hanno portato ad un declassamento effettivo dell' impianto, personale al minino, nessuna manovra, l' enorme piazzale ( si estende fino a Casalbagliano ) utilizzato solo in piccola parte per l arrivo e partenza di treni completi. Resistono tra mille difficoltà, riduzioni gli uffici Cargo ma fino a quando? Altri vettori come detto poco o niente e di logistica, nonostante gli impegni, nemmeno l ombra ( è a San Michele ? ).
In questi anni sono, assieme alla forza politica e sindacale che rappresento, intervenuto più volte sull' argomento, cercando una sinergia con tutti , nella convinzione e speranza che non dovesse finire cosi; ora siamo al paradosso di avere un area enorme della circoscrizione sud, praticamente a ridosso del centro, largamente inutilizzata, rifugio di disperati e un patrimonio di storia e infrastrutture di cui nessuno sa cosa fare, altro che secondo scalo italiano, come ci insegnavano a scuola.

Non solo Merci : nel trasportooo viaggiatori, a parte Arenaways con le prospettive e difficoltà conosciute, le decisioni di Fs stanno portando ad un ridimensionamento di Alessandria, tagliata fuori dalle linee strategiche del Gruppo ; i treni a lunga percorrenza ( Intercity ed Espressi) sono drasticamente diminuiti, gli Eurostar, sia pure non di ultima generazione, non passano più, permane un intenso traffico a livello regionale ed interregionale, ha una situazione di personale carente, cronica e grave nel settore manovra ed è soggetto sempre a decisioni e variazioni “ dall alto “ che non sempre tengono conto delle reali esigenze.
Vorrei anche citare,tra gli altri, ulteriori perdite di pezzi di lavoro e qualità , magari meno eclatanti ma significativi come gli Uffici Dco e Dote ( da dove si gestisce la circolazione delle le linee locali della provincia e il telecomando delle linea area ) trasferite o in via di trasferimento a Torino ( 25 posti ) e le biglietterie, con sempre meno personale e introiti per via dei pochi treni per il Centro e il Sud, ma stracariche di lavoro “regionale” poco considerato.

La politica
Ritengo ormai indispensabile che le forze politiche e le persone che governano o si proporranno a governare questa città nel 2012 prendano posizione su quanto sta avvenendo e soprattutto agiscano coerentemente nell ' interesse degli ancora numerosi utenti e dei lavoratori delle Ferrovie, questi sempre meno numerosi e più vecchi.
Troppo spesso in questi anni ho assistito ad un indifferenza sui problemi ferroviari, orari, lavoro ma anche i collegamenti per la stazione e i passaggi a livello, chi ha responsabilità di governo di una città come Alessandria deve fare tutto quanto possibile per tutelare i propri cittadini e interloquire con decisione con chi gestisce le Infrastrutture ed il Trasporto
Le decisioni di questi anni sulle area di destinazione della Logistica , che ha contribuito all' affossamento dello scalo o sui parcheggi vicino alla stazione , frettolosamente lasciati alla sola volontà di Metropark, , sono due esempi negativi di come ci si disinteressa di un settore fondamentale e strategico per Alessandria.
Credo sia venuto il momento di una maggiore chiarezza, attenzione e decisione; perdonate la battuta, ma abbiamo già perso troppi treni.

Daniele Coloris , Segretario PD Ceriana

martedì 19 luglio 2011

Raggiunti i 5000 Contatti!



Il Circolo PD Ceriana ringrazia tutti per l'attenzione rivolta al Nostro Blog.
Continuate a seguirci!

sabato 16 luglio 2011

Festa dell' Unità -PD Ceriana- 15-16-17-18 Luglio 2011



Grande successo della prima serata della Festa con l'evento di apertura sul tema dei rifiuti e del "Porta a Porta", che ha visto la presenza di molti cittadini.
Grande successo anche per la mostra "su strada" intitolata "Binari".
RicordandoVi il ricco programma dei prossimi giorni, Vi invitiamo a partecipare numerosi.

Coloris Daniele

mercoledì 6 luglio 2011

Il Velo Squarciato


di Roberto Massaro

Il velo di ipocrisia è stato squarciato. Le recenti operazioni di polizia denominate “Minotauro” e “Maglio”, coordinate dal procuratore Gian Carlo Caselli, hanno confermato quanto da tempo alcune voci libere ma isolate andavano denunciando: la capillare presenza al NORD della criminalità organizzata. Anche la provincia di Alessandria ne è stata coinvolta con l’arresto di 7 persone. Tra questi anche il consigliere comunale del capoluogo Giuseppe Caridi (PDL) accusato di affiliazione al’Ndrangheta operante nel basso Piemonte. Il sindaco Fabbio ha annunciato l’adozione di provvedimenti d’urgenza per salvaguardare l’istituzione comunale e si sta valutando la possibilità di convocare un Consiglio Comunale straordinario per confrontarsi sul tema della legalità. Stupore e meraviglia sono stati i sentimenti più diffusi in questi giorni. Eppure i segnali di avvertimento c’erano stati forti e chiari. Una classe politica che non riesce a coglierli è destinata ad esserne travolta. Quando Roberto Saviano, durante la trasmissione “Vieni via con me”, aveva parlato del profondo radicamento della malavita al NORD, i “duri e puri” della Lega, sdegnati, avevano respinto quella tesi. Ma prima ancora di Saviano, lo stesso Don Ciotti e l’associazione LIBERA avevano suonato l’allarme. Stessa accoglienza, stesse risposte.
Persino il CNEL, all’inizio del 2010, con il rapporto L’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia di alcune regioni del NORD”, frutto di 4 anni di ricerca, aveva denunciato con documenti, tabelle e cifre lo stesso problema.
Cito alcune righe del rapporto (tratte dalle pag. 87,88,89) che riguardano la nostra regione: “Gli ‘ndranghetisti hanno investito nel territorio parte dei proventi accumulati con le attività illecite, realizzando una progressiva infiltrazione del tessuto politico-economico locale.(..)
Passano gli anni, e anche in Piemonte si sta facendo strada un processo simile a quello già delineato in Lombardia. Secondo l’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia anche l’ ndrangheta, seguendo in qualche modo un processo che interessa l’intero territorio nazionale, ha in corso, in Piemonte, un processo di trasformazione, di riorganizzazione, di redistribuzione di incarichi e ruoli. (..) In questo scorcio di fine decennio, a quanto pare in due ragioni strategiche come il Piemonte e la Lombardia, qualcuno sta facendo seri tentativi per ridisegnare gli assetti della ‘ndrangheta nel rapporto tra centro e periferia.”.
Qualcuno può ancora far finta di cadere dalle nuvole? Mi pare molto esplicito il rapporto. Se un amministratore non si accorge di questa situazione o è superficiale o è fuori posto!
Che fare quindi?
Accanto alle attività di magistratura e forze di polizia è necessaria l’azione fondamentale della scuola, dell’Università, della cultura, dei media in uno sforzo complessivo di educazione delle nuove generazioni al rispetto delle regole. Queste non sono e non vanno vissute come un’imposizione: dalla più piccola alla più grande, tutte insieme esse rappresentano il risultato del patto sociale che garantisce liberta e dignità al singolo individuo.
I partiti, poi, attuino un’azione preventiva e rigorosa nel selezionare classi dirigenti che siano affidabili sotto il profilo della legalità e dell’azione amministrativa. L’infiltrazione mafiosa riguarda l’intero schieramento politico e mette in discussione sia la tenuta morale dei singoli sia la scarsa considerazione che gli organismi “romani” dei partiti hanno nei confronti di queste problematiche.
Si rafforzino, inoltre, misure che contrastino il riciclaggio del denaro, il condizionamento mafioso nelle politiche del territorio e nell’economia.
Diceva Sant’ Agostino: “La speranza ha due figli: la rabbia e il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose. Il coraggio di vedere come potrebbero andare”.
Nessuno può chiamarsi fuori: tocca a ciascuno di noi trasformare la rabbia e l’indignazione in coraggiosi percorsi di legalità.

dal sito www.cittafutura.al.it