Cerca nel blog

mercoledì 6 luglio 2011

Il Velo Squarciato


di Roberto Massaro

Il velo di ipocrisia è stato squarciato. Le recenti operazioni di polizia denominate “Minotauro” e “Maglio”, coordinate dal procuratore Gian Carlo Caselli, hanno confermato quanto da tempo alcune voci libere ma isolate andavano denunciando: la capillare presenza al NORD della criminalità organizzata. Anche la provincia di Alessandria ne è stata coinvolta con l’arresto di 7 persone. Tra questi anche il consigliere comunale del capoluogo Giuseppe Caridi (PDL) accusato di affiliazione al’Ndrangheta operante nel basso Piemonte. Il sindaco Fabbio ha annunciato l’adozione di provvedimenti d’urgenza per salvaguardare l’istituzione comunale e si sta valutando la possibilità di convocare un Consiglio Comunale straordinario per confrontarsi sul tema della legalità. Stupore e meraviglia sono stati i sentimenti più diffusi in questi giorni. Eppure i segnali di avvertimento c’erano stati forti e chiari. Una classe politica che non riesce a coglierli è destinata ad esserne travolta. Quando Roberto Saviano, durante la trasmissione “Vieni via con me”, aveva parlato del profondo radicamento della malavita al NORD, i “duri e puri” della Lega, sdegnati, avevano respinto quella tesi. Ma prima ancora di Saviano, lo stesso Don Ciotti e l’associazione LIBERA avevano suonato l’allarme. Stessa accoglienza, stesse risposte.
Persino il CNEL, all’inizio del 2010, con il rapporto L’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia di alcune regioni del NORD”, frutto di 4 anni di ricerca, aveva denunciato con documenti, tabelle e cifre lo stesso problema.
Cito alcune righe del rapporto (tratte dalle pag. 87,88,89) che riguardano la nostra regione: “Gli ‘ndranghetisti hanno investito nel territorio parte dei proventi accumulati con le attività illecite, realizzando una progressiva infiltrazione del tessuto politico-economico locale.(..)
Passano gli anni, e anche in Piemonte si sta facendo strada un processo simile a quello già delineato in Lombardia. Secondo l’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia anche l’ ndrangheta, seguendo in qualche modo un processo che interessa l’intero territorio nazionale, ha in corso, in Piemonte, un processo di trasformazione, di riorganizzazione, di redistribuzione di incarichi e ruoli. (..) In questo scorcio di fine decennio, a quanto pare in due ragioni strategiche come il Piemonte e la Lombardia, qualcuno sta facendo seri tentativi per ridisegnare gli assetti della ‘ndrangheta nel rapporto tra centro e periferia.”.
Qualcuno può ancora far finta di cadere dalle nuvole? Mi pare molto esplicito il rapporto. Se un amministratore non si accorge di questa situazione o è superficiale o è fuori posto!
Che fare quindi?
Accanto alle attività di magistratura e forze di polizia è necessaria l’azione fondamentale della scuola, dell’Università, della cultura, dei media in uno sforzo complessivo di educazione delle nuove generazioni al rispetto delle regole. Queste non sono e non vanno vissute come un’imposizione: dalla più piccola alla più grande, tutte insieme esse rappresentano il risultato del patto sociale che garantisce liberta e dignità al singolo individuo.
I partiti, poi, attuino un’azione preventiva e rigorosa nel selezionare classi dirigenti che siano affidabili sotto il profilo della legalità e dell’azione amministrativa. L’infiltrazione mafiosa riguarda l’intero schieramento politico e mette in discussione sia la tenuta morale dei singoli sia la scarsa considerazione che gli organismi “romani” dei partiti hanno nei confronti di queste problematiche.
Si rafforzino, inoltre, misure che contrastino il riciclaggio del denaro, il condizionamento mafioso nelle politiche del territorio e nell’economia.
Diceva Sant’ Agostino: “La speranza ha due figli: la rabbia e il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose. Il coraggio di vedere come potrebbero andare”.
Nessuno può chiamarsi fuori: tocca a ciascuno di noi trasformare la rabbia e l’indignazione in coraggiosi percorsi di legalità.

dal sito www.cittafutura.al.it

Nessun commento:

Posta un commento