Cerca nel blog

martedì 28 febbraio 2012

Alessandria in treno, un inverno difficile



Partiamo da alcuni dati importanti e negativi : nelle prime 2 settimane di Febbraio i treni passeggeri soppressi, principalmente del Trasporto regionale e interregionale interessanti la stazione di Alessandria sono stati oltre 500 ( 527 ) con una media giornaliera di circa 35 soppressioni e punte di circa 50/60 nelle giornate dal 2 al 7 del mese particolarmente difficili da un punto vista climatico ; un disagio in termini numerici impressionante che non ha eguali e riscontri anche andando indietro negli anni.
Un mese di Febbraio particolarmente freddo non basta però a spiegare simili numeri e un ragionamento va fatto tenendo presente che le soppressioni ( e sostituzioni con autocorse sulle quali tornerò ) ci sono state e continuano anche nelle giornate climaticamente normali.
Tenendo inoltre presente che le infrastrutture ( scambi, segnalamenti e impianti di sicurezza in genere) non hanno rilevato criticità eccessive ad Alessandria, le cause vanno principali vanno ricercate nelle difficoltà di avere un parco di materiale rotabile all' altezza delle esigenze .
Mancano le cosiddette riserve ( personale e mezzi ) seguendo purtroppo una riduzione continua delle risorse nel traffico locale e a medio raggio e in generale una situazione pesante nel settore dei trasporti che ha portato Cgil Cisl e Uil ad un nuovo sciopero per il prossimo 1 marzo
I sistemi di controllo e trazione dei mezzi e delle vetture presentano problemi con le temperature rigide e anche qua la mancanza di mezzi e persone non permettono , o lo permettono parzialmente, soluzioni e sostituzioni tempestive.
La centralizzazione delle decisioni a livello regionale e la divisionalizzazione dei trasporti ( Passeggeri, Regionale e Merci principalmente) ha inoltre, ormai da anni, fatto venire quella capacità organizzativa e operativa che stazioni come Alessandria avevano e teoricamente potrebbero ancora avere, non era infrequente infatti utilizzare materiali e locomotori di “ riserva” che ora o non ci sono o seguono logiche che non sempre corrispondono alle reali esigenze.

Gli stessi servizi sostitutivi ( e tra l altro ...con neve e gelo non dovrebbe essere assicurato principalmente il trasporto su ferro? ) sono a volte intempestivi, non corrispondenti alla reali esigenze, è difficile fornire una comunicazione adeguata e si costringono i viaggiatori a disagi e ritardi anche notevoli.
Viene inoltre da chiedersi, visti i tagli che la Regione ha attuato nei confronti nel trasporto pubblico locale su gomma, le difficoltà e riduzioni che anche nella nostra Provincia si stanno discutendo, se sia possibile perlomeno un contenimento dei medesimi visto il continuo ricorso ai mezzi sostitutivi, indirizzando principalmente le sostituzioni alle aziende interessate ai finanziamenti pubblici.

Un ultima annotazione, interessante anche in un ottica di proposte per una viabilità decente in Alessandria, riguarda appunto il traffico caotico che si forma davanti e sul piazzale della stazione per il traffico privato e di autobus urbani e extra , che come abbiamo detto sono moltissimi, intasando il poco spazio a disposizione in piazzale Curiel provocando caos e pericolo per le persone ; soluzioni a questo vanno e possono essere trovate ( interessando anche spazi inutilizzati ), ma certo alcune occasioni e proposte, come collegamento pedonale con il Cristo o l utilizzo migliore del nuovo parcheggio Tiziano, peraltro ancora chiuso, sono state ignorate.

Daniele Coloris , Segretario PD Ceriana , responsabile Trasporti e Mobilità PD Alessandria

venerdì 24 febbraio 2012

Organizzare la speranza


La sentenza è arrivata. La Corte dei Conti ha espresso un giudizio chiaro ed inequivocabile: “La sezione ritiene che il Comune di Alessandria versi in una situazione di squilibrio strutturale che può preludere al dissesto finanziario, perché la situazione debitoria complessiva, sia di competenza che di cassa, si va aggravando progressivamente, di anno in anno”.
La stessa sentenza, redatta in 48 pagine, dichiara altresì  che “ l’ente (il Comune) non ha adottato, se non parzialmente e in modo inefficace, i necessari interventi correttivi ed i conseguenti provvedimenti gestionali diretti a sanare le irregolarità e criticità riscontrate, ripianare la situazione debitoria e ripristinare stabilmente gli equilibri di bilancio.
Purtroppo la delibera della Corte dei Conti è pesante, grava sulle spalle dell’attuale amministrazione ma drammaticamente avrà ripercussioni sulla vita di tutti gli alessandrini. La dichiarazione di dissesto tecnicamente implica per un Comune: il taglio dei servizi, l’annullamento degli investimenti con i mutui, il licenziamento del personale precario e l’aumento delle tariffe.
Pertanto non c’è motivo di soddisfazione per nessuno ma, al contrario, di forte preoccupazione visto che questo dissesto, qualora venisse confermato,  si inserirebbe in quadro macroeconomico nazionale ed europeo già difficile.
Il Sindaco, appena resa nota la sentenza, anziché prendere atto del tracollo complessivo della sua gestione ha scompostamente accusato la precedente amministrazione comunale guidata da Mara Scagni ed ha invocato un giudice super partes in vista dell’ultimo round con la Corte dei Conti previsto per il prossimo 21 Marzo.
Premesso che la magistratura contabile è già di fatto super partes e quindi non si comprende a quale altro organo terzo si riferisca il Sindaco, addossare alla precedente amministrazione la responsabilità dell’attuale situazione è il segno che non si ha più nulla da dire e  che si è giunti al capolinea.
A riprova di questo, il Sindaco ha disertato l’ultimo Consiglio Comunale del 20/02 u.s. per “improrogabili impegni di partito” sottraendosi al confronto con i partiti; una scelta irresponsabile che si commenta da sola.
L’attuale amministrazione di centrodestra partita cinque anni fa con un ampio consenso tra gli alessandrini deve ammettere il proprio fallimento ed accettare di farsi da parte “per il bene di Alessandria”.
Da questa situazione si può uscire solo ponendo lo sguardo al futuro e organizzando la speranza!
E’ un appello soprattutto alla coalizione di centrosinistra che, credo, abbia le maggiori chances di porsi autorevolmente come alternativa a ciò che sarà del centrodestra alessandrino.
Si metta a cornice del programma elettorale il motto della nostra città: DEPRIMIT ELATOS LEVAT ALEXANDRIA STRATOS (Alessandria umilia i superbi ed esalta gli umili).
Dentro questa cornice, il cui significato non lascia molto spazio ad interpretazioni soggettive, si declini il quadro programmatico su poche idee forti che mettano al centro i servizi alla persona e alle famiglie (soprattutto quelle più in difficoltà), i giovani, il lavoro, la cultura e l’ambiente.
Su queste idee poi, ci si confronti con gli attori sociali e gli operatori economici della comunità locale e si allarghino e valorizzino i luoghi e gli strumenti di democrazia e di partecipazione.
L’uscita da questa crisi non può risolversi dentro le mura di Palazzo Rosso ma deve diventare un “fatto di popolo”. Si giunga quindi ad un programma essenziale, con alcune proposte precise e condivise, sostenibili dal punto di vista finanziario e la cui implementazione sia verificabile da tutti.
Sullo sfondo di questo quadro, vi sia una campagna elettorale sobria, ricca di contenuti ma non dispendiosa di mezzi che rischiano di suonare stonati alle orecchie dei nostri concittadini già alle prese con problemi economici seri.
Certo non sarà semplice vincere la generale sfiducia nei confronti della politica, in generale, e dei partiti in particolare.
Purtroppo, un certo modo di  “fare politica” senza un’adeguata elaborazione teorica (cultura) ed un’ attenta coscienza morale (etica)  continua a degenerare inevitabilmente nell’intrallazzo clientelare o nel piccolo cabotaggio dei soliti mestieranti.
Per riannodare il filo spezzato con la fiducia  dei cittadini, occorrerà adottare alcune scelte essenziali che rispondano a criteri di novità, moralità e legalità.
Un sano realismo, infine, ci porti a considerare che da questa situazione non ne usciremo in tempi brevi. Pertanto, la celebre frase di don Mazzolari: La speranza vede la spiga, quando i miei occhi di carne non vedono che il seme che marcisce” sia una esortazione a guardare comunque oltre.

(dal BLOG di Appunti Alessandrini)

Roberto Massaro

domenica 19 febbraio 2012

Dove sono finite le ( care ) penne del Sindaco ?

25.000 € spese  per penne  di rappresentanza in un comune vicino al dissesto finanziario non stupiscono e indignano  più tanto, ma sono proprio  questi episodi maggiori e minori, fatto  di spese " allegre " e assolutamente non necessarie a decretare il fallimento di questa amministrazione . Le famose rose , i tornei ippici in centro, le municipalizzate che sponsorizzano  destra e manca  e in generale una gestione delle finanze assolutamente inadeguata  ci hanno portato alla crisi finanziaria che tutti gli Alessandrini purtroppo conoscono. Atm  e Cisacca in grave difficoltà, Amiu venduta per citare i casi più eclatanti che colpiscono  lavoratori e cittadini di ogni zona e categoria ormai allo stremo e preoccupati per il loro presente e futuro.
Con un pò di ironia residua ci viene da chiedere a quali personalità e "firme " importanti  siano destinate queste stilografiche , forse ad qualcosa di fondamentale come l 'incontro tra Roosvelt, Churchill e Stalin a Yalta o qualche importante accordo sindacale ? Non lo so... spero solo ne sia rimasta una, signor Sindaco , come da tempo le chiedono le opposizioni, per le sue Dimissioni.

Daniele Coloris

mercoledì 15 febbraio 2012

primarie di Genova...un lezione per tutti.


Non condivido lo sconforto del PD per la vittoria nelle primarie di Genova , da parte di un candidato autonomo, sostenuto da SEL.
Sono molto soddisfatta e contenta, perché finalmente hanno vinto i cittadini. Questo è il senso delle primarie (a chi ci crede veramente): mettere nelle mani degli elettori il destino della città o del paese. È un atto di democrazia . rispettare il verdetto delle primarie che esprime la volontà dei cittadini è un atto di civiltà e di maturità da parte dei partiti.
Certo che dobbiamo prendere coscienza come partito, che non tutto è scontato, che non basta presentarsi sotto una grande sigla di un grande e vecchio partito per vincere.
La liberalizzazione non deve toccare solo le farmacie, i notai, i commercianti…..ma anche i partiti. Tutti i partiti: grandi e piccoli, la politica in generale: Che sono sempre lontani dalla volontà dei loro elettori, che grazie ai nuovi e vecchi mezzi di comunicazione sono sempre più informati e formati su i bisogni, i problemi, e i progetti e anche sulle risposte date o meno dei politici.
Quando c’è una situazione di conflitto e di smarrimento sulla scelta del candidato o del programma in una città in grande difficoltà come Genova, la risposta dei cittadina è scontata punire e escludere gli indecisi e i mal organizzati, anche perché che non riesce a gestire e decidere nel suo interno, non sarà capaci a gestire una città.
La politica in generale della destra e della sinistra in questi anni ha tradito il suo mandato, ha messo conflitti, interessi, ambizione individuale, e altri cose in primo piano, senza rendersi conto che tutti i giorni il distacco con il territorio e con gli elettori diventa sempre più ampio.
Di questo risultato, dobbiamo fare tesoro e imparare la lezione, ripensare e riordinare la nostra identità politica, accettare e affrontare il cambiamento con idee nuove partendo dalle persone in carne e ossa, dei bisogni veri reali del paese, delle famigli. Avere coraggio, passione e grinta per portare avanti queste idee, ma sopra tutto avere parole forti e chiare per raccontarle e condividerle con gli altri. Solo cosi la politica si riappropria di nuovo del suo ruolo e diventa specchio della volontà dei cittadini e non specchio degli interessi dei politici.
Sabah Naimi PD

mercoledì 8 febbraio 2012

Cultura Facciamo il Punto

di Daniela Causa

Sabato 11 febbraio nella Sala Marchegiani, al secondo piano della CGIL in via Cavour, il PD di Alessandria organizza 
CULTURA FACCIAMO IL PUNTO. 
STATI GENERALI DELLA CULTURA.

L'iniziativa ha lo scopo di valutare e discutere lo stato disastroso in cui si trova la cultura alessandrina dopo quasi cinque anni di governo Fabbio: teatro chiuso, biblioteca a pezzi, musei sbarrati, personale licenziato o trasferito ad altri servizi, associazioni lasciate a se stesse, cancellate la stagione estiva, le mostre, i concerti, i festival, le decine di appuntamenti che facevano incontrare, divertire e interessare migliaia di alessandrini.
Quello che era stato costruito in tanti anni di lavoro dagli operatori del pubblico e del privato, dalla collaborazione tra enti, associazioni e cittadini è stato annullato, distrutto.
Il sindaco Fabbio e la sua giunta hanno sprecato risorse anche in questo campo, così importante per la vita della città.
Sabato 11 faremo il punto di questo sfascio e proporremo una nostra idea di formazione e cultura in grado di contribuite alla ripresa della città.
Pensiamo a una cultura non per pochi, ma fatta da molti, che non spreca soldi, ma fa di più con meno, che utilizza le energie migliori di Alessandria, il capitale umano delle tante persone che operano nel settore culturale e che vogliono partecipare al grande progetto strategico di far ripartire la cultura alessandrina: il rinascimento culturale ed economico della città.

La giornata di sabato è stata preparata da mesi di contatti, interviste, audizioni, discussioni. Ci saranno ospiti illustri e tanti operatori dei diversi settori della formazione e della cultura. Insieme con loro ci sarà il candidato Sindaco Rita Rossa che parteciperà ai lavori che dureranno per tutta la giornata, dalle 9.30 fino a sera.

venerdì 3 febbraio 2012

Il mondo fatato del mio sindaco


Sì, anche se la pensiamo diversamente, lui è il mio sindaco, anzi il sindaco di tutti.
È interessante aprire il sito di RadioGold e vedere il banner politico di Fabbio con il motto "vicini alle decisioni" e leggere le critiche delle scelte appena prese sull'emergenza neve.
Esatto, ormai basta un po’ di neve o di pioggia e siamo in emergenza, ma non voglio entrare in questo discorso, ma piuttosto mi domando:
dove vive il mio sindaco?
Il mio sindaco vorrebbe che tutti i cittadini prendessero i mezzi pubblici (quali?... e non aggiungo altro), che si potessero parcheggiare le proprie macchine sottoterra in silos fantastici (non è riuscito nemmeno a costruire un ponte, che lui stesso ha abbattuto...), che il centro diventasse un posto sicuro, privo di pericoli, da vivere come un vero centro commerciale all'aperto (i negozi stanno chiudendo...)
Il mio sindaco vorrebbe per le famiglie servizi di qualità come, per esempio  i servizi all'infanzia, che prevedano un'alimentazione sana e controllata con prodotti biologici o a km zero (speriamo che gli diano da mangiare..), attività didattiche e
pedagogiche di eccellenza (un giorno hanno un insegnante e il giorno dopo chi lo sa...).
Per non parlare della viabilità e dei continui superamenti del pm 10 a danno della salute pubblica (... Il mio sindaco fa scrivere sui cartelli entrando in città che Alessandria è la città del verde e della paglia...), il falso di bilancio (...il mio sindaco non è mica un ragioniere...).
Al mio sindaco piace scrivere canzoni e poesie (che fa suonare ai suoi dipendenti...) e inventare fantastiche storie sul come si potrebbe vivere una stupenda città, la sua città.
Ribadisco, il mio sindaco che dice di essere vicino alla gente e alle loro decisioni, dove vive, ma soprattutto chi è?
Purtroppo i problemi della città e dei suoi cittadini non si risolvono facendo solo filosofia di vita. Occorre essere consapevoli di quello che ci circonda, dei problemi strutturali del Comune e delle nostre partecipate, che non riescono più a garantire servizi seri per la gente.
Occorre prendere delle decisioni sulle cose che contano e, secondo me, le cose importanti sono la salute pubblica, i servizi alle famiglie e, non per ultimo, promuovere politiche attive verso i giovani, che hanno bisogno di posti sicuri dove incontrarsi,che hanno bisogno di scuole serie, che hanno bisogno di avere delle prospettive di lavoro.
Forse un Comune non può soddisfare tutto, ma almeno il mio sogno non è sapere quanti buchi stradali il mio comune riesce a tappare nell'arco di una giornata.

Io per ora ho solo una speranza che il mio sindaco diventi un altro.

Erik Barone