Ho partecipato mercoledì 26 sett. us, presso la SOMS Cristo, all’incontro promosso sulle future primarie di coalizione del centro sinistra.
E’ stato piacevole constatare la numerosa partecipazione di amici, iscritti o meno al PD, desiderosi di rendersi attivamente partecipi in vista delle prossimo appuntamento elettorale.
Ho apprezzato i vari interventi che si sono succeduti e che mi hanno permesso di comprendere ed apprendere nuovi pensieri ed opinioni, anche diversi dai miei, ma sicuramente stimolanti.
Rimane ad ogni modo un aspetto, semplice ad allo stesso tempo fondamentale per chi scrive, inerente le regole del gioco che stiamo per iniziare, del quale voglio parlare in questa pagina.
Ad oggi esiste una sola certezza (mi auguro) : le primarie ci saranno ed il vincitore sarà il candidato per il centro sinistra alle prossime elezioni.
Quello che rimane molto incerto è quanto e quale potrà essere il beneficio che il PD trarrà da questa occasione.
Se non altro, questa volta, i due maggiori candidati, seppur con posizioni molto distanti tra loro, essendo ambedue iscritti al Partito, dovrebbero far venire meno l’eventualità di una vittoria di un soggetto esterno al PD (e non è poco visti i precedenti).
Rimane però da capire quali saranno le conseguenze in caso di vittoria di uno o dell’altro.
Le precedenti primarie (2007 e 2009) sono state occasioni di grande mobilitazione e non hanno, ritengo, determinato fratture interne pesanti o durature. Anzi, le suddivisione delle cariche interne al partito (Capogruppo alla Camera, Presidente del Partito) hanno di fatto sancito una pace duratura.
Oggi però mi pare che lo scontro sia troppo netto nei suoi fondamentali, da poter immaginare un proseguo del Partito senza scossoni.
E allora mi chiedo cosa posso personalmente fare perché questa mia preoccupazione rimanga solamente tale.
Sicuramente creare le fazioni Guelfe e Ghibelline, naturali ed ovvie in caso di competizioni, in lotta tra loro per spremere l’ultimo voto possibile determineranno solo l’ennesima immagine di contendenti alla ricerca del potere.
Io la penso diversamente e vorrei dirlo chiaro : penso che dovremmo concentrarci nel far avvicinare nuovamente le persone, con le quali ci relazioniamo, alla politica intesa come partecipazione attiva e democratica. (iscritte/i al PD, simpatizzanti del centro sinistra o anche ex-elettori del centro destra disillusi che vogliono provare a cambiare opinione).
La mia scelta personale sarà fatta senza dubbio, ma questa non dovrà essere motivo di scontro con altri ma solo opportunità di coinvolgimento verso coloro che oggi hanno visto diventare il mondo politico nel quale, faticosamente e forse improduttivamente impegniamo il ns. tempo, come il famoso tempio di Gerusalemme : il luogo centrale per la vita di una collettività dove dentro e fuori operano, in larga parte, persone concentrate solo al loro profitto.
Questo è sicuramente indegno per un Paese nato dalla Resistenza e dal sacrificio delle generazioni che, ad essa, si sono succedute.
Maurizio Carbone.